Il luogo dell’eccezionale scoperta corrisponde al pozzo Q15, collocato all’incrocio fra via dell’Amba Aradam e via della Ferratella, luogo di scavo per la realizzazione della metro C a Roma. L’indagine che interessa questa zona era cominciata nel dicembre del 2016, e ad oggi la rivelazione per gli archeologi della Soprintendenza guidata da Francesco Prosperetti, con la scoperta di due vani di un edificio, databile tra il II e il III secolo d. C. (età di Traiano), ad una profondità di 14 metri, e per ora si è arrivati a 10 metri di scavi. Ha dichiarato il sovrintendente Francesco Prosperetti riguardo la scoperta di questa “piccola Pompei”: “Quello che avvicina questo ritrovamento a Pompei è che abbiamo testimonianza di un momento della storia. L’incendio che ha fermato la vita in questo ambiente ci permette di immaginare la vita in un momento preciso”.
Infatti, la straordinaria rivelazione risiede nella scoperta del solaio di legno intero con travi, travetti, tavolato con la sua grossa chiodatura di ferro, seguendo perfettamente le indicazioni costruttive di Vitruvio, la cosiddetta contignatio. Tutto ciò è giunto fino a noi, spiegano gli archeologi, proprio perché conservato dal fuoco, a seguito di un incendio o di eventi speciali come accaduto a Ercolano e Pompei, tutto, infatti, è rimasto carbonizzato e come pietrificato.
Sono emerse anche parti da arredo: la gamba di uno sgabello o di un comodino, il piede di una cassapanca o di un grande comò, una grande tavola rettangolare. Poi sono stati rinvenuti affreschi con motivi ornamentali, un pavimento a mosaico in bianco e nero e lastre marmoree. Inoltre la presenza di piccoli tubi in coccio, posti verticalmente dietro l’intonaco al pian terreno, dimostrano che forse si trattava di un sistema di riscaldamento di tipo termale. Inoltre, nel corso degli scavi sono stati ritrovati lo scheletro di un cane e di un cucciolo rimasti probabilmente intrappolati durante l’incendio.