Nella prima parte abbiamo visto alcuni criteri per scegliere un argomento originale per la tesina e qualche idea per integrarlo con tutte le discipline.
In questa seconda parte, invece, parleremo della parte più tecnica: come fare i collegamenti, come strutturare la tesina e cosa scrivere.
Prima di cominciare, però, è bene fare una premessa sul tempo necessario a preparare la tesina: iniziare a maggio, tra le ultime verifiche, gli ultimi argomenti da studiare e il panico per l’esame è assolutamente sbagliato. Per decidere l’argomento, fare i vari collegamenti e scrivere tutto l’elaborato e magari rivedere il tutto alla fine un mese non è abbastanza. In base alla nostra esperienza, possiamo dire che il periodo giusto per iniziare è febbraio.
Detto questo, riprendiamo.
Come fare i collegamenti interdisciplinari
Il primo consiglio che ci sentiamo di darti in merito, è di rivolgerti agli insegnanti: spiega qual è il soggetto della tua tesina e chiedi quale argomento potrebbe fare al caso tuo.
In alternativa, puoi procedere da solo e fare qualche ricerca online tramite Google per trovare attinenze tra il tema che vuoi trattare e la materia che vuoi collegare ad esso. Troverai sicuramente la soluzione giusta.
Se queste due strade non ti soddisfano, non significa affatto che devi cambiare argomento, ma devi considerarne altri aspetti: sei sicuro di averlo trattato in tutte le sue sfaccettature?
Anche in questo caso, così come per la scelta principale, devi usare molta creatività, anche per non parlare degli stessi argomenti dei tuoi compagni di classe: su una classe di venti o trenta maturandi è un po’ noioso se quindici di loro vogliono parlare tutti della Seconda Guerra Mondiale.
Una volta stabiliti i collegamenti, c’è da chiedersi da quale cominciare. Il criterio migliore è quello di tenere un filo logico: a seconda del macro-argomento trattato, una materia potrà essere più appropriata dell’altra per cominciare. Se invece non si ha questa esigenza, meglio cominciare dalle materie in cui ci si sente più preparati per acquisire confidenza ed iniziare il discorso più spediti che mai.
Come strutturare la tesina
Innanzitutto, serve una buona introduzione. Non troppo lunga: una pagina o due andranno più che bene. Attenzione a non confondere questa parte con la conclusione, svelando in anticipo cosa si intende dimostrare, ma limitarsi, appunto, ad introdurre l’argomento.
Una buona introduzione spiega le ragioni per le quali si è scelto quel determinato argomento, i vari collegamenti interdisciplinari fatti, in quale ordine saranno presentati e qual è il metodo utilizzato.
Subito dopo l’introduzione, si può procedere alla stesura della tesina vera e propria.
Il miglior criterio di struttura è quello di dividere la tesina per capitoli, in cui ogni capitolo tratterà una materia diversa. Ogni capitolo dovrà chiaramente iniziare col mettere in evidenza il collegamento tra l’argomento principale e quello che si sta presentando in quell’ambito.
Alla fine, sarà il turno delle conclusioni. Qui dovrete semplicemente tirare le somme e dimostrare come l’argomento scelto presenti molte sfaccettature, tutte legate a discipline diverse.
Stile di scrittura
Mentre la scelta del registro linguistico deve obbligatoriamente essere pertinente alle materie trattate, lo stile è sempre un po’ soggettivo, ma ci sono delle linee guida che è bene seguire in tutti i casi: innanzitutto mantieni il lessico sempre su un livello molto semplice, esponi i concetti in maniera chiara e sintetica. Certo, la lunghezza del testo non è un problema, sii libero di prenderti tutto lo spazio che ti serve, ma perché scrivere in duecento parole ciò che puoi scrivere in cento?
Usa la formattazione del testo in modo intelligente: riporta le espressioni in corsivo e le parole-chiave in grassetto.
Dividi il testo in paragrafi, se necessario, e usa le liste puntate quando servono.
In parole povere, fai che il testo sia sempre scorrevole da leggere e che le informazioni importanti siano subito visibili.
Conclusioni
Questa guida in due parti, ovviamente, non può considerarsi esaustiva, ma intende dare almeno un’idea a chi non sa da che parte iniziare. Tuttavia, prima di progettare la propria tesina, è sempre bene rivolgersi ai propri insegnanti per qualche dritta e qualche consiglio.